0

La marijuana e la cannabis in generale viene sempre vista come un tabù per i suoi effetti stupefacenti che coloro che ne fanno uso contraggono, ma mai viene vista quella parte che potrebbe risultare, se usata consonamente, terapeutica: stiamo parlando del CBD (Cannabidiolo).

Cannabis: da un altro punto di vista

Nei primi di maggio una corte federale ha declinato la richiesta di dover vietare l’uso del Cannabidiolo (CBD), prevista dalla legge, a causa dei suoi possibili riscontri positivi per l’uomo. Infatti questa sostanza derivata dalla pianta della Cannabis può esser effettivamente utile in ambito medico poichè capace di curare patologie quali la depressione, l’artrite ed anche il diabete.

Ciò che è importante sapere, inoltre, è che questa sostanza non ha le stesse conseguenze psicofisiche del THC, altra sostanza contenuta nella Cannabis, infatti il CBD risulta innocuo e non provoca alcun tipo di alterazione psichica. Molte persone che quotidianamente utilizzano il CBD pensano che abbia anche effetti psicofisici altamente positivi, infatti aiuterebbe il corpo a ritrovare la propria omeostasi, rilassandolo, ma non solo: secondo alcuni aiuterebbe anche persone malate di cuore e di Alzheimer.

La storia di Charlotte

Il CBD divenne famoso nel 2013 in un documentario della CNN chiamato “Weed” nel quale veniva riportata la storia di Charlotte, una ragazza che aveva contratto una rara patologia epilettica chiamata “Sindrome di Dravet”. Una malattia tanto rara quanto difficile da curare.

I genitori, dopo svariate ricerche, scoprono il fantomatico CBD, e decidono di somministrare alla propria figlia un olio estratto dallo stesso: il risultato è stato la quasi completa sparizione della patologia.

Guardare le cose trasversalmente

La scoperta del CBD all’interno della Cannabis potrebbe essere una scoperta che ci può far riflettere davvero sulle cose in sé: abbiamo sempre pensato la pianta della Marijuana come se fosse solamente qualcosa di esacerbante ed iniquo, tanto da renderla un tabù [VIDEO]. Ora invece siamo davanti ad una scoperta che probabilmente porterà allo sviluppo di terapie basate sull’uso della stessa pianta, a fini terapeutici, allo scopo di curare malattie che sembravano incurabili. È un modo differente di vedere uno stesso oggetto, è un’angolatura differente, un piano di lettura diverso, è come se avesse mostrato un’altra faccia prima oscurata, e si fosse rivelato in quanto tale. L’uomo ha bisogno di conoscere, ha bisogno di capire, deve essere intelligibile per poter capire.

Il dover capire è alla base dell’esperienza sensibile umana: se capisco so, e se so attuo, se attuo divengo, se divengo mi evolvo, se mi evolvo cresco. Il problema dell’uomo moderno è quello di pensare di conoscere: l’uomo moderno pensa troppo, nel senso che crede troppo, pensa di conoscere e di capire, ma in realtà sta appunto solo pensando, non capisce o conosce realmente.

Tutto questo chiude l’uomo moderno in una dimensione fatta di false certezze e false verità, una dimensione nella quale conta soltanto la relatività: le cose sono quelle che sono soltanto in base alla relatività della conoscenza, mai secondo la certezza. In questo momento l’uomo vive di certezze relative e mai complete, gode di un’erudizione basata sul relativo: non conosce le cose in quanto tali, ma solo per metonimie o sineddochi. Tutto questo ci preclude l’espansione del conoscibile, relegando il conoscibile ad una parte per il tutto. Stiamo vivendo un momento nel quale la relatività del conoscibile sta annullando l’epistemologia: stiamo promuovendo una conoscenza basata sulla sineddoche, o sulla metonimia, a seconda del vostro parere: qualità o quantità. Ed ecco che, quando l’uomo cerca di squarciare questa dimensione del conoscibile relativo, riesce a scovare, nelle cose che pensava di conoscere, nuove proprietà, che potrebbero rivalutarle completamente in quanto tali. Sempre guardare le cose da un’altra angolazione, potremmo scoprire l’incredibile proprio nello scontato, proprio in quelle cose che pensiamo di conoscere a menadito, e quindi, anche noi stessisiamo contemplati in tutto questo.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Utilizziamo i cookie per offrirti la migliore esperienza online. Accettando l'accettazione dei cookie in conformità con la nostra politica sui cookie.

X